A Palagonia una mostra fotografica per ricordare Gaetano Ponte, scienziato e fotografo siciliano
Un percorso per immagini che unisce arte e scienza, ripercorrendo la storia della prima metà del Novecento e l’eredità di un protagonista della vulcanologia italiana attraverso un prezioso fondo fotografico
Il 6 dicembre alle ore 09:30, presso il Palazzo Comunale di Palagonia (CT), sarà inaugurata la mostra “Gaetano Ponte (1876-1955) scienziato e fotografo siciliano”.
Il professore Gaetano Ponte (1876-1955), vulcanologo e tra i più illustri figli di Palagonia (Catania), sarà commemorato proprio nella sua città natale, a settant’anni dalla morte.
L’iniziativa è del Dipartimento Vulcani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e del Ministero per la Protezione Civile, in collaborazione con il Comune palagonese.
Per l’occasione, sarà inaugurata negli stessi locali comunali una mostra fotografica con una cinquantina di soggetti realizzati dallo stesso Ponte.
La commemorazione vedrà relatori, tra gli altri, il Ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci, il Presidente dell’INGV Fabio Florindo e il Direttore del Dipartimento Vulcani dell’INGV, Stefano Branca.
Gaetano Ponte fu una figura di eclettico scienziato e illustre vulcanologo dell’Università di Catania.
«La mostra restituisce il valore del suo sguardo scientifico e umano», sottolineano gli organizzatori del Dipartimento Vulcani dell’INGV, che ricordano come durante la lunga carriera scientifica, Ponte abbia documentato da esperto fotoamatore non solo eruzioni e vulcani, ma anche personaggi e luoghi della sua epoca.
Le fotografie selezionate ricostruiscono un affascinante viaggio che attraversa le vicende storiche della prima metà del Novecento, un periodo segnato da profondi contrasti, due guerre mondiali e un rapido sviluppo scientifico, tecnologico e culturale.
«È un racconto per immagini in cui arte e scienza si fondono in modo naturale», spiegano i curatori. Le immagini in mostra provengono dal Fondo Gaetano Ponte, conservato presso l’Archivio Fotografico Toscano di Prato (AFT). Il fondo comprende oltre duemila pezzi: negativi su vetro e pellicola, diapositive, stampe, cartoline postali d’epoca e materiali miscellanei, tra cui aristotipi, autocromie e lastre di grande formato (30x40 cm). Attraverso una collaborazione avviata nel 2008 tra l’INGV e l’AFT, il materiale è stato oggetto di tre interventi di conservazione, digitalizzazione e catalogazione, dando vita a un catalogo on line realizzato secondo le normative ministeriali (ICCD).
Il catalogo rappresenta una banca dati di grande valore e un patrimonio unico per la documentazione storica dei vulcani attivi italiani. Una parte rilevante è dedicata all’Etna, con immagini che documentano in dettaglio eruzioni laterali, attività esplosiva e cambiamenti morfologici dei crateri sommitali della prima metà del XX secolo. A queste si aggiungono numerose fotografie personali che testimoniano i molteplici interessi culturali dell’autore e il suo talento fotografico.


