Mappatura e valutazione della cinematica e del campo di sollecitazione e deformazione su faglie e fratture attive: un confronto tra i dati di campo e di drone al rift di NE, Etna

QuanRift_NE.jpgtificare gli spostamenti del terreno in corrispondenza di faglie recenti e attive è fondamentale per decifrare la cinematica delle zone di deformazione. Nel caso delle zone vulcaniche, questo dato contribuisce anche alla comprensione delle condizioni crostali che possono facilitare la risalita del magma e quindi alla valutazione della pericolosità vulcanica.

Poiché le zone di rift sono composte da fasci di decine/centinaia di faglie e di fratture, ciò richiede un grande lavoro sul campo che, sui vulcani attivi, è spesso reso difficoltoso dalla presenza di terreni accidentati e dalla possibile esposizione dei ricercatori all’attività esplosiva. Negli ultimi anni, queste difficoltà sono state superate dall'uso della fotogrammetria SfM applicata alle immagini raccolte da droni.Le immagini risultanti elaborate con software fotogrammetrici consentono di analizzare diversi dati strutturali, che potranno essere comodamente rivisti dall'ufficio come se si fosse sul campo. La risoluzione centimetrica del modello in 3D consente di effettuare indagini e misure dirette di strutture e morfostrutture, come valori di dilatazione e rigetto lungo faglie e fratture. I modelli 3D possono inoltre essere “navigati” in realtà virtuale immersiva, consentendo così a chiunque di accedere a luoghi altrimenti irraggiungibili, come visibile al link: https://geovires.unimib.it/volcano-tectonics/faulted-scoria-cone-mt-etna-italy/

In un lavoro appena pubblicato sulla rivista Solid Earth, del quale sono coautori, tra gli altri, i Colleghi dell’OE Massimo Cantarero, Emanuela De Beni, Susanna Falsaperla, Horst Langer, Marco Neri e Danilo Reitano, viene illustrato l’uso di questa tecnica, che consente di ricostruire ortomosaici e modelli digitali di superficie (DSM) molto dettagliati delle aree rilevate, all’area del Rift di Nord Est dell’Etna. Il lavoro ha un duplice obiettivo: da un lato descrive nuovi dati utili per l'interpretazione dell'attività del rift di NE, e dall'altro si propone di presentare una metodologia utile per studi simili.

Il lavoro è open access e può essere scaricato al link: https://se.copernicus.org/articles/12/801/2021/se-12-801-2021.html

Tibaldi, A., Corti, N., De Beni, E., Bonali, F. L., Falsaperla, S., Langer, H., et al. (2021). Mapping and evaluating kinematics and the stress and strain field at active faults and fissures: a comparison between field and drone data at the NE rift, Mt Etna (Italy). Solid Earth, 12(4), 801–816. https://doi.org/10.5194/se-12-801-2021