Osservatorio Geofisico di Lipari

Nell’ambito delle attività dell’Istituto Internazionale di Ricerche Vulcanologiche (I.I.R.V.) ideate da Alfred Rittmann (1893-1980) (link alla biografia), Giorgio Marinelli (1922-1993) e Haroun Tazieff (1914-1998) si diede il via all’ambizioso progetto di realizzare una rete sismica nel Tirreno meridionale, area di straordinario interesse geofisico fino ad allora sismometricamente non coperta. In particolare, la proposta di realizzare una rete sismica nel basso Tirreno fu avanzata nel settembre del 1966 da Tazieff, e un anno dopo nacque l’Osservatorio Geofisico di Lipari nell’arcipelago delle Isole Eolie (Fig. 1) che è stato sviluppato, fino all'anno 2000, nel solco delle attività promosse dall'Istituto Internazionale di Vulcanologia (IIV) del CNR di Catania.

fig 1 Oss Lipari

Fig.1 L’Osservatorio Geofisico di Lipari visto da Nord, sullo sfondo il cono della Fossa di Vulcano.

 

Allo scopo venne attrezzata la sede ormai in disuso di un semaforo della Regia Marina su un promontorio a sud dell’isola che domina l’arcipelago; tale strategica ubicazione si rivelò ideale per la centralizzazione dei dati sismici forniti da una prima rete sperimentale e per la sorveglianza diretta del Gran Cratere di Vulcano. Nel giugno del 1967 vennero effettuate le prime registrazioni sismologiche finalizzate allo studio dei fenomeni vulcanici superficiali e della struttura profonda del basso Tirreno, tramite una rete essenziale di sismometri Willmore MK II messi a disposizione dall’International Seismological Center e una coppia di sismometri Rocard ZM30. Un primo sistema di acquisizione basato sulla registrazione su supporto magnetico dei segnali provenienti dalle stazioni sismiche di Lipari (sede), Vulcano (Forgia Vecchia e Vulcano Piano), Stromboli (Timpone del fuoco), restituiva su carta i sismogrammi.

La Rete Sismica delle Isole Eolie assume carattere permanente a partire dai primi anni ‘70, quando la sede ormai dotata di energia elettrica e di strumentazione all’avanguardia, avvierà la registrazione in continuo dei dati finalizzata alla sorveglianza sismica e vulcanica dell'area (Fig. 2).

fig 2 Oss Lipari

Fig.2 Emanuele Lo Giudice, ricercatore dell’Istituto Internazionale di Vulcanologia (IIV), alle prese con l'antenna radiotelefonica posta sul tetto dell’osservatorio.

 

Parallelamente prende forma una rete geodetica con l'installazione tra Lipari e Vulcano di diversi caposaldi per il posizionamento di strumenti optometrici ad alta precisione (teodolite e geodimetro laser) che rilevavano le deformazioni lente del suolo.

Moderne stazioni multiparametriche sono oggi distribuite in tutto l'arcipelago, con una maggiore densità di sensori a Stromboli e Vulcano. Nella sala acquisizione dell'Osservatorio di Lipari viene monitorato lo stato di funzionamento di larga parte della Rete Multiparametrica Permanente delle Isole Eolie, i cui dati una volta acquisiti sono trasferiti in tempo reale alle sale operative delle sezioni di Catania (Osservatorio Etneo) e di Napoli (Osservatorio Vesuviano) dell’INGV. L’Osservatorio di Lipari garantisce ormai da 50 anni un costante monitoraggio dell’arcipelago eoliano, finalizzato alla sorveglianza sismica e vulcanica, secondo gli accordi con il Dipartimento di Protezione Civile Nazionale e Regionale. La struttura è in grado di accogliere visitatori, offrendo spazi divulgativi sui vulcani e sugli aspetti tecnologici della rete multiparametrica. La recente dotazione di nuove infrastrutture di telecomunicazione (fibra ottica, dorsale wireless) oltre a garantire la dovuta ridondanza dei dati geofisici (indispensabile in caso di calamità), apre la strada all'implementazione di nuovi sistemi e servizi di allerta per la mitigazione dei rischi: tsunami, vulcanico e sismico.

 

Bibliografia

Di Prima S., Manni M., Marturano M., Patanè D., Pellegrino A., 2010. L’Osservatorio Geofisico di Lipari e i 40 anni della Rete Sismica Permanente del Tirreno meridionale. Quaderni di Geofisica. ISSN 1590-2595 Anno 2010_Numero 81.

Lo Giudice E.,(1973). L’Osservatorio Geofisico di Lipari e la rete sismica del Basso Tirreno. Estratto dalla rivista Stromboli, I.I.V-C.N.R., Messina.