INGV Osservatorio Etneo

Dati macrosismici dei terremoti regionali

Terremoto di POLLINA (MADONIE, SICILIA SETTENTRIONALE)

del 26/06/1993 ore 17:47 GMT

Il terremoto, di magnitudo Ml=4.7, ha colpito il settore orientale delle Madonie (Sicilia settentrionale) nell'area della costa tirrenica. L'evento, che costituisce la scossa principale di una crisi sismica iniziata nel settembre 1992 e protrattasi fino al 1994, è stato localizzato circa 2 Km a sud del paese di Pollina ad una profondità di 3 Km. La maggior parte degli eventi, con profondità ipocentrali di 3-4 Km, individuano una struttura sismogenetica a direttrice circa E-O.

L'area delle Madonie è caratterizzata da una discreta frequenza di accadimento di eventi sismici (per es. 1726, 1818, 1819, 1888, 1906 e 1934), tutti caratterizzati da modesti rilasci energetici (I = VII) e ridotte aree di risentimento. La pericolosità sismica dell'area è inoltre accentuata da terremoti di più elevata magnitudo localizzati in settori vicini (1736, 1823, 1967).

Gli effetti maggiori si sono verificati nell'area compresa tra i paesi di Pollina, Borrello e Finale. Sono stati rilevati fenomeni e tipologie di danno tipici del VI grado della scala EMS-98 (European Macroseimic Scale): cadute di oggetti instabili e danni alle costruzioni generalmente lievi, come cadute di intonaci e piccole lesioni.

Pollina - Alcuni crolli parziali verificati per la cattiva qualità costruttiva degli edifici ed il notevole stato di degrado delle abitazioni. Come era già stato evidenziato dal Genio Civile di Palermo prima del 26 giugno, si sarebbero dovuti demolire o ristrutturare totalmente 6 edifici in pietrame e malta particolarmente vetusti, intervenire su 41 costruzioni interessate da dissesti localizzati (comprese la Chiesa Madre e quella di S. Giuliano), eseguire puntellamenti a contrasto in alcune vie del paese (Foto 1) e consolidare le pareti rocciose che delimitano a sud e ovest l'abitato.

Gli unici crolli parziali (Foto 2-4) si sono avuti in sette edifici in muratura (cl. A), quasi tutti non abitati, già segnalati nel rapporto del Genio Civile come quelli da demolire o ristrutturare totalmente. Altre costruzioni, anche in calcestruzzo armato (cl. B-C-D), hanno subìto rari danni di 1-2° livello (Foto 5).

Le chiese, anch'esse in cattivo stato di conservazione e con evidenti interventi di ripristino a seguito di precedenti eventi sismici, mostrano fessure nelle pareti e nelle volte, caduta di intonaco ed il crollo di parte della sommità del campanile della chiesa di S. Giuliano (Foto 6-7).

Finale di Pollina - Danni di 1-2° livello in alcuni edifici di classi di vulnerabilità A-B-C mentre effetti superiori (2° livello di danno) si sono verificati in Contrada Difesa in alcuni edifici in c.a. con livello di progettazione antisismica da moderato a medio (cl. D-E).

Fenomeni sismogeologici

Si segnalano frane di corpi rocciosi poco stabili dalla rocca di Pollina (Foto 8) e variazioni nella portata di alcune sorgenti.

Bibliografia

Azzaro, R. & Barbano, M.S. (1993): Il terremoto di Pollina (Madonie, Sicilia Settentrionale) del 26 Giugno 1993. Atti 12° Convegno Nazionale GNGTS, 1, 275-278.

Azzaro, R. & Barbano, M.S. (1995): The Pollina (northern Sicily-Italy) earthquake of 26 June 1993: an application of the new European Macroseismic Scale 1992. Nat. Haz., 12, 289-301.

Foto 1. Puntellamenti eseguiti su alcuni edifici in cattivo stato di manutenzione

Foto 2. Crollo parziale, collasso di muro perimetrale

Foto 3. Crollo parziale, collasso di muro perimetrale

Foto 4. Danno grave, caduta della facciata di un edificio in cattivo stato di manutenzione

Foto 5. Crollo parziale, effetti del martellamento della trave di colmo del tetto sulla muratura

Foto 6. Chiesa di S. Giuliano: particolare del crollo del campanile

Foto 7. Un'auto danneggiata per il crollo del campanile della Chiesa di S. Giuliano

Foto 8. Frana di crollo dalla rocca di Pollina