Tracciamento delle fasi di ricarica del vulcano Etna con misure geodetiche

Bonaccorso e Aloisi 02Gli studi di deformazione da misure geodetiche sono iniziati all’Etna da metà anni ’70 e hanno permesso di modellare i meccanismi eruttivi a partire dall’eruzione del 1981, che pericolosamente minacciò Randazzo e causò seri danni, sino ad arrivare, attraverso numerose eruzioni principali, alla recente intrusione del 2018.

Gli studi precedenti della sorgente si sono soprattutto concentrati a cavallo delle eruzioni, confrontando e modellando le variazioni di deformazione registrate prima e dopo gli eventi eruttivi.

In un lavoro appena pubblicato sulla rivista Frontiers in Earth Science – Volcanology, Alessandro Bonaccorso e Marco Aloisi hanno invece analizzato tutti i periodi di sola ricarica che hanno preceduto gli eventi eruttivi maggiori negli ultimi 40 anni. In tutti questi casi la ricarica è stata caratterizzata da un’espansione (inflation) dell’edificio vulcanico, che è ben rilevabile dalle tecniche geodetiche.

Le varie fasi di ricarica sono state modellate con un tracciamento (tracking) in progressivi intervalli temporali. Per evitare effetti di bias legati all’uso di differenti sorgenti o dati non omogenei, e quindi per avere un’interpretazione robusta e uniforme della posizione della sorgente nel tempo, è stato sempre considerato lo stesso modello di semplice sorgente di pressione e la stessa tipologia di misure, nel caso specifico le distanze inclinate tra due punti di misura (baselines).

Lo studio completa in modo dettagliato il quadro di tutte le sorgenti di ricarica che caratterizzano la geometria e il percorso di risalita e/o stazionamento del magma (plumbing system) negli ultimi 10 chilometri crostali.

In particolare, l’indagine mette in luce un aspetto contro-intuitivo e sicuramente non spiegabile con i meccanismi classici di trasporto e ascesa del magma. Viene infatti evidenziato che le principali eruzioni esplosive (i.e. le eruzioni di fianco 2001 e 2002 e la fase prolungata di fontane di lava del 2011-2013) negli anni precedenti il loro inizio sono state precedute da un abbassamento della sorgente di pressurizzazione lungo il plumbing system.

Questo comportamento, oltre le chiare implicazioni che permetterebbero di riconoscere in anticipo il susseguente stile eruttivo, rappresenta un intrigante aspetto di novità, che potrà rappresentare una sfida per futuri approfondimenti.

Il lavoro è open access e può essere scaricato al link: https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/feart.2021.638742/full

Bonaccorso, A. e Aloisi M. Tracking Magma Storage: New Perspectives From 40 Years (1980–2020) of Ground Deformation Source Modeling on Etna Volcano. Front. Earth Sci., 2021, 9, https://doi.org/10.3389/feart.2021.638742